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(g.l.) E ora “parlano” anche le statue della Basilica di Aquileia. Domani, 20 agosto, all’interno dell’antica Chiesa patriarcale di Santa Maria Assunta, patrimonio dell’Unesco e Basilica giubilare nell’ambito dell’Arcidiocesi di Gorizia per l’Anno Santo 2025, si terrà un evento speciale di “Anche le statue parlano”. Se l’immagine dell’Assunta, custodita nella Cappella degli Affreschi, potesse prendere vita e raccontare ciò che ha visto e vissuto nel corso dei secoli, cosa ci direbbe? È proprio questa la domanda al centro dell’appuntamento che unisce spiritualità, arte e teatro, riservato all’affezionato pubblico delle visite teatralizzate che fanno parte dell’originale progetto nato da un’idea di Edoardo De Angelis che l’ha realizzato con l’Associazione Ac CulturArti in vari appuntamenti di successo, a cominciare dal vicino Museo Archeologico Nazionale.

Edoardo De Angelis


Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia, l’attrice Caterina Bernardi e il cantautore romano accompagneranno i visitatori in un’esperienza immersiva e coinvolgente. Insieme, guideranno il pubblico alla scoperta dei tesori nascosti della Chiesa voluta dal Patriarca Popone, intrecciando narrazione, musica e riflessione spirituale. Un’occasione preziosa anche per i fedeli, che, visitando la Basilica e compiendo le azioni previste dalla Chiesa, potranno ottenere l’indulgenza plenaria nell’ambito proprio Giubileo.
L’evento si svolgerà in tre turni, con inizio alle 19, 20.15 e 21.30. La partecipazione è gratuita, inclusa nel biglietto d’ingresso alla Basilica, ma i posti sono limitati. Per questo è obbligatoria la prenotazione attraverso la piattaforma online https://bit.ly/4lTJWxz
Come detto, l’iniziativa fa parte del progetto “Anche le statue parlano”, ideato e prodotto dall’Associazione Ac CulturArti in collaborazione con la Fondazione So.Co.Ba. e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il progetto nasce da un’idea tanto semplice quanto “potente” i musei non vanno solo visti, ma vanno anche ascoltati. Ogni oggetto conservato, dal più semplice al più complesso, dal più anonimo al più conosciuto, dal più comune al più prezioso, ha una storia da raccontare. Le opere esposte in un museo ci colpiscono inizialmente per il loro aspetto estetico, ma in realtà sono lì per raccontarci una storia: la loro storia che è anche la “nostra” storia. Questi oggetti collegano tempi differenti, disegnando la traiettoria della bellezza.


Le opere che incontriamo nei musei ci affascinano per la loro bellezza, ma in realtà sono lì per svelarci un frammento di umanità, un pezzo del nostro percorso collettivo. Il progetto vuole dare voce a queste storie attraverso visite teatralizzate costruite su testi originali di Edoardo De Angelis, figura di spicco della canzone d’autore italiana, e da cui è stato tratto anche un libro. L’obiettivo è creare un ponte tra passato e presente, tra archeologia e attualità, restituendo al pubblico la consapevolezza della bellezza come filo conduttore che attraversa i secoli. È un invito a riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale, a proteggerlo, raccontarlo e tramandarlo.
Ricordavamo che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità la Basilica patriarcale di Santa Maria Assunta, come la stessa città di Aquileia. Il primo sito in Friuli Venezia Giulia a beneficiare del prestigioso riconoscimento. Ma ci sono, come è noto, anche altri quattro: Cividale con il suo prezioso Tempietto Longobardo, la Fortezza di Palmanova, le splendide Dolomiti Friulane e la suggestiva area preistorica del Palù di Livenza.

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In copertina, immagine della stupenda Basilica patriarcale di Aquileia.

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